domenica 23 ottobre 2011

Relazioni reali

Nonostante facebook e twitter viviamo in un mondo disarticolato. La sensazione di essere tutti collegati è fasulla. Io sento il bisogno di relazioni vere.
(Mia Wasikowska)

venerdì 12 agosto 2011

come uomo digitale? non esisto, sono solo il palliativo di un'esigenza, mia, mentale, di conferma che son visto, che so dare, che so stare in relazione, che sostengo un'opinione, che manifesto un'emozione.
mi riscopro uomo concreto, fisico, carnale, da occhi negli occhi (o nelle scollature più o meno procaci!), da voce nelle orecchie, per cose serie o per stronzate, da mani attorno al corpo, a stringere, a sfiorare, da bocca su una guancia e le labbra a sprofondare...
altro che digitale! qui è il corpo che la fa da padrone, coi suoi rimandi di onde, di gesti, di emozione...

giovedì 4 agosto 2011

Per intero

sguardo oltre i vetri
occhi sopra i tetti
mezza luna, là
in mezzo al cielo azzurro
due ore a mezzogiorno
ed è reale, interamente
ed è normale, come a sera

domenica 31 luglio 2011

Piccolo paradiso

a volte si pensa che l'erba più verde sia, non quella del vicino, ma a distanze continentali e in prati alberati con misure da qualche ettaro in su; e invece ad un certo punto scopri che ce l'hai solo a qualche decina di centimetri di distanza.
oggi dopo un po' di tempo mi sono reso conto di avere un piccolo paradiso proprio in casa, o meglio a fianco della casa, o meglio nel giardino di casa mia. certo, non è proprio poetico né forse ispira immagini paradisiache raccontare che passo dei bellissimi momenti sotto un verde pergolato di kiwi, ma è sufficiente per passare all'aria aperta i pomeriggi di questi giorni d'estate caldi ma non afosi a leggere un libro su quattro nonni e un barista che giocano a fare i detective, ad ascoltare la brezza che sussurra frasi semplici e leggere, a guardare due formiche che si muovono l'una con i ritmi forsennati della vita post-moderna e l'altra che soppesa ogni passo tra i fiori della tovaglia plasticata.

domenica 24 luglio 2011

24 luglio

giornata benedetta, piena di energia e di luce che mi contiene e mi attraversa.

venerdì 1 luglio 2011

Nel presente

A volte mi sento incontrastabilmente e irrimediabilmente scaraventato nell'attimo presente, senza la minima possibilità di pensare a un 'dopo' finché non sia divenuto effettivamente un 'adesso' - già un 'prima' al solo coglierlo - e mai del tutto, se non per niente, corrispondente alle aspettative o alle ipotesi.
Altre volte invece mi sento talmente radicato nell'attimo presente da considerare ciò la mia fortuna, la mia unica via, la mia sfida quotidiana per non incapponirmi a cercare ciò che mi manca, ma piuttosto per cogliere l'occasione di lasciare emergere ciò che mi porto dentro, senza scarto di rielaborazione, di eventuale ripensamento o rivalutazione di sorta.

sabato 30 aprile 2011

sabato 23 aprile 2011

mercoledì 30 marzo 2011

Due lupi

Un vecchio capo Cherokee stava insegnando la vita al nipote...

"C'è una continua lotta dentro di me" disse al ragazzo.
"E' una lotta terribile, ed è tra due lupi.

"Uno è malvagio - è collera, invidia, pena, rimpianto, avidità, arroganza, autocommiserazione, colpa, risentimento, inferiorità, bugie, falso orgoglio, superiorità, dubbi, ed ego.

"L'altro è buono - egli è gioia, pace, amore, speranza, serenità, umiltà, gentilezza, benevolenza, empatia, generosità, verità, compassione e fede.

"La stessa lotta si svolge dentro di te, e dentro chiunque altro"

Il nipote ci pensò su un po' e poi chiese a suo nonno:
"Quale lupo vincerà?"

Il vecchio capo rispose semplicemente:
"Quello che alimenti"

English version

domenica 20 marzo 2011

Una barca in mezzo al mare

Le persone che sono avviate loro malgrado all'immobilità fisica per il progredire di una malattia, o per il semplice avanzare dell'età, e vivono in casa propria, sono destinate man mano ad essere più sole e a sentirsi isolate. Sembra che si possano vedere e incontrare le persone (normodotate) solo fino a che si può andar loro incontro (forse... anche per la stessa (triste) strutturazione della nostra vita sociale contemporanea, progredita e produttiva).
Anche chi (come me) ha la fortuna (certo anche per il proprio cammino di ricerca) di fondare la propria forza sulla consapevolezza della propria unicità e delle proprie risorse, non è esentato dal senso di solitudine, forse perché è vero che l'equilibrio personale, e la gioia conseguente, non è mai raggiunto una volta per tutte, come una barca non è mai del tutto ferma nemmeno quando il mare è calmo, salvo sia incagliata o tirata a riva.

venerdì 18 marzo 2011

Viaggiatori

Le persone che sono avviate loro malgrado all'immobilità fisica possono essere paragonate ai viaggiatori che partono verso una terra che non conoscono, con il desiderio di comprendere di più le persone che ci vivono, gli animali che ci vivono, gli ambienti in cui vivono persone ed animali. Così chi si immobilizza fisicamente, se ne sa cogliere l'occasione, ha l'opportunità di fare un viaggio alla ricerca e conoscenza di sé, al di là delle semplici contingenze della vita quotidiana; con la differenza che chi viaggia sulla terra, per mare e per il cielo o nello spazio, conosce a priori la sua meta, può individuarla su una mappa, calcolare tappe e tempi, orientarsi eventualmente con una bussola o con le stelle, mentre chi parte per il viaggio dentro di sé non ha certezze se non la curiosità e la determinazione di scoprire chi o cosa troverà nelle tenebre della sua mente e cosa o chi non vede ancora nella luce della propria anima.
Come pure è più facile fare un diario di viaggio, per quanto non lo sia mai se si tratta di descrivere sensazioni ed emozioni, che il viaggio alla scoperta di sé, restando molte cose inennarrate e inenarrabili, vuoi perché è difficile descriverle a parole, vuoi per la consapevolezza che non è il momento giusto per tentare di raccontarle e forse il momento non verrà mai.
Per coloro che non sono in grado di intraprendere questo viaggio, per quasiasi motivo, c'è comunque l'opportunità che altri li invitino a considerare, di volta in volta, aspetti di sé non di per sé evidenti ed apparenti, ma che possono cambiare e migliorare la propria visione della propria esperienza di vita, sia anche solo di trovare almeno il modo che occhi e bocca possano accennare un sorriso.

giovedì 17 marzo 2011

Controparabola

Sono il faro
che guida i marinai nella notte.

Sono la stella polare
che indica la direzione.

Sono il sole
che illumina e riscalda la terra.

Sono la luna
che rischiara la notte.

Sono la nuvola
che disseta e rinfresca.

Sono la voce
che parla alla radio.

Sono il profumo
che viaggia con la brezza.

Sono il pensiero
che è sempre con te.

martedì 15 marzo 2011

L'altra faccia

Su qualche pagina qualche anno fa ho scritto:
...la solitudine, e le sensazioni che l'accompagnano, si supera se ci si rende conto della propria unicità, se si sta in ascolto di quello che siamo nel profondo, anche se magari rimane indefinibile (a volte ci vuole più coraggio a dire 'non lo so' che a cercare a tutti i costi una risposta) almeno per un po', perché credo che siamo capaci di comprendere delle cose veramente grandi su noi stessi.
Mi viene sempre in mente l'esempio (forse scontato) dei pezzi del puzzle, ogni pezzo ha il suo posto e solo quel posto, solo quello può stare in un certo spazio; questo per dire anche che riconoscere la propria unicità (che se volete è l'altra faccia della solitudine) ci predispone ad entrare in giusta relazione con gli altri, che a quel punto non è più incontro di solitudini in fuga, ma la condivisione di quello che si è realmente, senza bisogno di nasconderci, sia che un giorno siamo felici, sia che l'altro siamo tristissimi...
...

mercoledì 9 marzo 2011

La mia vita


Ho cantato una mia canzone davanti a tremila persone
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

Ho suonato con altri sette in un teatro gremito
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

Centocinquanta persone hanno letto i miei racconti
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

In venti mi hanno ascoltato recitare una poesia che ho scritto
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

Ho fatto un bellissimo concerto davanti a sei persone
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

Ho cenato con gli amici e poi abbiamo cantato
e mi sono detto la mia vita ha un senso.

Sto scrivendo una poesia, non so se qualcuno la leggerà
e mi dico la mia vita ha un senso.

Canto una canzone da solo davanti alla finestra
e mi dico la mia vita ha un senso.

Un piccolo bimbo mi sorride
e mi dico la mia vita ha un senso.

Seguo i sentieri delle gocce di pioggia sui vetri
e mi dico la mia vita ha un senso.

Il sole rimbalza sul pavimento della cucina
e mi dico la mia vita ha un senso.

A volte provo gratitudine e non so perché,
e mi dico la mia vita ha un senso.

sabato 5 marzo 2011

Il problema e la soluzione

Arthur: "Quante ne vedi?"
Patch: "Sono quattro dita Arthur"
A: "No, no, no, guarda me!"
P: "Cosa?"
A: "Ti stai concentrando sul problema. Se ti concentri sul problema non vedrai la soluzione [...]. Guarda oltre le tue dita, quante ne vedi?"
P: "Otto..."
A: "Otto è una buona risposta! Vedi quello che nessun altro vede, vedi quello che tutti gli altri scelgono di non vedere!"

(dal film Patch Adams)

martedì 1 marzo 2011

La sabbia

Quante cose dovrei scrivere pensieri, idee, riflessioni, osservazioni...
Chissà se troverò la pazienza e il modo di farlo, forse quella per raccontarlo, perché mi sembra di avere miriadi di piccoli granelli di sabbia sparsi dentro di me, che sembrano tutti separati l'uno dall'altro pur essendo uno vicino all'altro... Certo, penso ora che la sabbia è così composta, ma viene percepita come un'unica cosa, che crea una sorta di pavimentazione su cui è piacevole camminare a piedi scalzi, benché magari il passo non sia del tutto sicuro, ma è piacevole sentire che i piedi sono avvolti dalla sabbia, che quei granelli scorrono quando si alza il piede per fare il passo. Sì, la sabbia può anche essere fastidiosa se si è infilata nei vestiti dopo che ci siamo seduti o sdraiati su di essa...
Eppure in ogni caso è la sabbia come cosa unica, un unico insieme, con le sfumature che fanno le piccole dune, le orme, i piccoli canali, la luce che gioca con le ombre a volte più scure a volte più chiare, a creare forme, immagini secondo quanto può suggerire la fantasia...
Ma certo mi piacerebbe scrivere tutto quello che mi gira dentro, che si agita, che mi coinvolge, che mi sconvolge, di cui sono convinto, che vorrei dire prima o poi...

(29 ottobre 2010)

venerdì 18 febbraio 2011

Evoluzioni

In quest'era moderna, postmoderna o quello che è, anche i cani (e i gatti?) hanno imparato a guardare prima di qua e poi di là prima di attraversare la strada.

giovedì 17 febbraio 2011

Titolo?... boh...

Atti che si compiono o si possono compiere in solitaria (alcuni solit...amente, altri preferibilmente):
- bere dal bicchiere o dalla bottiglia o dalla lattina
- portarsi il cibo alla bocca e masticare
- mordersi la lingua...
- vestirsi e spogliarsi e viceversa
- mettersi a letto, coprirsi, girarsi nel sonno
- grattarsi e toccarsi quasi dappertutto
- mettersi le dita nel naso e nelle orecchie
- urinare al chiuso o all'aperto
- defecare al chiuso o all'aperto (se proprio scappa)
- lavarsi sul bidet (se c'è)
- farsi la doccia o il bagno
- fare il bagno in piscina, al mare, al lago
- farsi la barba
- depilarsi (a volte anche il lui)
- lavarsi i denti, sciacquarsi la bocca, fare gargarismi
- leggere un libro, un giornale, una rivista, un fumetto
- scrivere una poesia, un racconto, un romanzo, un appunto
- comporre una canzone, un brano, una sinfonia
- suonare uno strumento o cantare una canzone
- ascoltare musica con gli auricolari o senza
- ballare o saltare di gioia
- urlare di rabbia o commuoversi
- inviare o leggere un sms
- videogiocare con computer, tv, console, cellulare
- navigare in internet con annessi e connessi
- girare un filmato
- scattare una fotografia
- scrivere una lettera con la penna
- scrivere con i pollici su uno schermo a tocco
- guardare le fotografie
- leggere una lettera scritta a penna o stampata
- scrivere o leggere una cartolina
- fare la spesa o fare sciopping
- prendere la posta dalla cassetta delle lettere
- osservare un ragno che tesse la sua tela
- giocare con il proprio cane
- ridere
- ...

Molti di questi atti si fanno per conto proprio, ma possono essere fatti insieme a qualcuno che fa la tua stessa cosa, nello stesso momento e nello stesso luogo.

Tutti questi sono atti che all'inizio della propria vita bisogna fare insieme a qualcun altro... O meglio qualcuno li fa con te... O meglio li fa per te... O meglio ancora li fa per te al posto tuo... Alcuni forse (ma anche senza forse) non li si fa del tutto...
E poi, se crescendo puoi imparare a fare tutte queste azioni per conto tuo, prima o poi, per chiunque, viene di nuovo il momento che qualcun altro le faccia per te.
Alcune forse non le si fa più del tutto...
A dire il vero non si fanno più nemmeno quelle azioni che di solito si fanno o si possono fare in due, nel reciproco completamento, o anche in più di due... orge a parte.
C'è di "positivo" che da un certo punto in poi la propria vita prosegue fondandosi inevitabilmente sulla relazione con l'altro o l'altra che sia, una di fronte all'altro e viceversa, per come si è, senza filtri, senza maschere, al di là di ogni vergogna, ma sperando (e augurando) di farlo ridendo a più non posso, di cuore, a crepapelle (che morire ridendo di gusto non sarebbe affatto male).

mercoledì 9 febbraio 2011

Anni e giorni

Gli anni passano in fretta. Eppure più si sale con l'età più le giornate diventano lunghe. Com'è 'sta storia?
(Giuseppe, mio padre)

Creatività

"...non basta saper cantare"
(L. Dalla, F. De Gregori)

"Quando è nata mia figlia ho capito cos'è la creatività vera, mica fare canzoni."
(Gianna Nannini)


martedì 8 febbraio 2011

Parabola

Sono il fiore
sul quale l'ape cerca il polline.

Sono il miele
di cui è ghiotto l'orso.

Sono la torta
rubata dalla finestra.

Sono l'albero
su cui raccogli i frutti.

Sono il nido
che accoglie i pulcini.

Sono la tana
dove la volpe si rifugia.

Sono il telo
che il toro smania di infilzare.

Sono il bersaglio
per la freccia scoccata.

Sono la terra
dissetata dalla pioggia.

lunedì 7 febbraio 2011

Il senso della vita

Mi sono chiesto per l'ennesima volta qual sia il senso della vita. E stavolta la risposta che mi è venuta mi ha veramente sorpreso: il senso della vita è imparare a vivere.
Comprendere ciò mi mette in una condizione di libertà che può diventare assoluta, incondizionata. libertà dalle aspettative, dai desideri, dai traguardi... Tutto è nell'ottica di una crescita continua, ogni esperienza di vita ti fa comprendere qualcosa in più, innanzitutto su te stesso, e poi sulla vita e sul mondo che ti circonda.

26 agosto 2010

domenica 6 febbraio 2011

Equilibrio

Anche quando il mare è calmo la barca ondeggia sempre un po'... salvo che sia incagliata o rimasta a riva.

mercoledì 2 febbraio 2011

L'attesa


L'attesa può essere di diversa natura:
se è fatta di sbuffi annoiati, di non vedere l'ora e l'ora si continua a guardarla, di ta-ra-ta-tap delle dita sul tavolo, l'attesa diventa impazienza e non fa altro che provocare (auto-provocare) disagio e tensione crescente che magari finisce per scaricarsi sull'oggetto dell'attesa;
se è fatta di attimi che si susseguono, e intanto che aspetto il pranzo canto qualcosa, mentre attendo qualcuno leggo un libro e se chi aspetto è in ritardo ascolto un disco o soltanto guardo fuori dalla finestra, questa è un'attesa costruttiva, che non stressa, che non genera tensione e fa accogliere il momento atteso con maggiore disponibilità e magari con un po' di gioioso stupore.