se è fatta di sbuffi annoiati, di non vedere l'ora e l'ora si continua a guardarla, di ta-ra-ta-tap delle dita sul tavolo, l'attesa diventa impazienza e non fa altro che provocare (auto-provocare) disagio e tensione crescente che magari finisce per scaricarsi sull'oggetto dell'attesa;
se è fatta di attimi che si susseguono, e intanto che aspetto il pranzo canto qualcosa, mentre attendo qualcuno leggo un libro e se chi aspetto è in ritardo ascolto un disco o soltanto guardo fuori dalla finestra, questa è un'attesa costruttiva, che non stressa, che non genera tensione e fa accogliere il momento atteso con maggiore disponibilità e magari con un po' di gioioso stupore.