La normalità esiste? Credo di sì, non intendola più però come modello di riferimento per poi definire le diversità, ma come concetto di quotidianità, fatta di scansione di tempi e di gesti che ogni persona vive e programma secondo la propria situazione fisica, morale, emotiva e familiare. Se si vivono le proprie giornate in questa prospettiva scompare una delle principali fonti di sofferenza: il confronto con le vite altrui che nasce dall'idea che a noi manca sempre qualcosa rispetto alle persone che incontriamo sul nostro cammino.
Da vicino nessuno è diverso :)
RispondiEliminaUn abbraccio Donatella