"Sul suo trono rotellato, ecco il decano Archimede detto Archivio, coscienza storica e filosofica del paese. Partigiano e poi sindacalista, quindi lungamente titolare di una bancarella ambulante di libri finchè i chilometri e la fatica gli avevano piegato la spina dorsale. Pur malato, torchio e mezzo cieco, era vispissimo. La sedia a rotelle, da lui dotata di motore 48 Ducati, raggiungeva i 36 chilometri all'ora ed era provvista di trombe Madcow da autocorriera. Guai a tagliargli la strada."
(da Pane e tempesta di Stefano Benni)
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