domenica 16 giugno 2013

Senso di unicità

Stasera mi sono guardato indietro e vedendo la strada finora fatta mi sono chiesto con sincero stupore: ma come ho fatto ad arrivare fin qua? Come ho fatto a superare quei lunghi mesi freddi, quegli acciacchi vecchi e nuovi? Come ho fatto a sopportare di dovermene stare fra quattro mura senza poter vedere quasi nessuno, e più di tutti gli amici più vicini, per settimane e settimane e settimane? Eppure sono qua e tutto ora è come svanito, scomparso, dissolto, poco più di un ricordo che mi lascia indifferente, perché ora come ora mi sento impregnato - carne, ossa, pelle, sensi, emozioni - di ciò che ho costruito, da solo e con gli amici, quelli di sempre e quelli conosciuti lungo il cammino, impregnato di ciò che mi fa sentire parte di un tutto o anche solo di un qualcosa che non ho atteso o preteso, ma al quale mi sono dedicato e sempre mi dedico, convinto come sono che è la condivisione concreta, attiva, partecipata, che cambia questo mondo sempre più impazzito; non l'essere conosciuto, non il successo, non l'eclatanza, non le occasioni perse, non i 'mi piace' (banali appiattimenti dell'apprezzamento), ma i piccoli atti che aggiungono mattone a mattone nel trovare e ritrovare il senso del proprio e dell'altrui esserci.
Così stasera, dopo essermi voltato indietro, ho volto lo sguardo a questo cielo terso, screziato di nuvole bianche e rosa, poi alla terra su cui appoggio i miei giorni; e infine volgendolo dritto davanti a me, riprendo il mio cammino col sorriso sulle labbra, cercando di non stare a sentire il senso di solitudine che è tornato a farmi visita... O sarà forse il senso di unicità, che ora vedo più da vicino, ma ancora non riconosco del tutto e forse un po' mi spaventa?

2 commenti:

  1. A volte si fanno bilanci; a volte questi sono positivi, a volte negativi ma è importante farne.
    A volte scopriamo che a qualcuno abbiamo dato una immeritata fiducia e a qualcun altro una immeritata sfiducia ma è importante farne.
    A volte ci fermiamo e non abbiamo più desiderio di proseguire un cammino che pensiamo di star percorrendo in solitudine e a volte proseguiamo un cammino pensiamo di essere in compagnia anche se al nostro fianco non c'è nessuno.
    La vita ci accompagna in questo cammino, con le sue parole, le sue immagini, la musica delle sue risate e delle sue lacrime, in fondo lei sola lo fa.
    Ti abbraccio con tanto affetto Annibale.
    Donatella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie, un abbraccio a te!
      http://www.nadialibrarycafe.org/trovare-il-proprio-posto-nadia/

      Elimina